cava de' tirreni
Badia di Cava: avviato l'iter per il riconoscimento UNESCO
L'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cava de' Tirreni ha inviato comunicazioni al sovraintendente di Salerno e Avellino e all'abate della Abbazia della SS.Trinità ed al Sindaco di Cava de' Tirreni affinchè abbia inizio l'iter per il riconoscimento dell'Abbazia benedettina quale patrimonio dell'UNESCO.
Il fondatore dell'abbazia della Santissima Trinità de' La Cava fu sant'Alferio Pappacarbone, nobile salernitano di origine longobarda formatosi a Cluny, che nel 1011 si ritirò sotto la grande grotta Arsicia alle falde del monte Finestra nell'attuale territorio del comune di Cava de' Tirreni, per trascorrervi vita eremitica. Ma Alferio non rimase solo, presto la sua santità attrasse in quel luogo numerosi discepoli, tanto da indurlo ad erigere, sul piano scosceso tra la grotta ed il fiume Selano, una chiesa di discrete dimensioni, e costruire ad occidente della medesima, utilizzando anche fabbriche preesistenti, un piccolo monastero, il nucleo originale dell'odierna abbazia. Le originarie costruzioni e le tracce di fabbriche romaniche risalenti al I secolo d.C. sono ancora in parte visibili nei sotterranei dell'attuale basilica.
La fondazione del nucleo monastico è fatta però risalire all'anno 988, perché Alferio non fu il primo abitatore della grotta. Nella grotta Arsicia già dal 988, il monaco di Montecassino Liuzio, detto anche Leone da Ostia, di ritorno da un pellegrinaggio in Palestina, vi aveva soggiornato per qualche tempo.
Nel 1025, Alferio aveva da poco terminata la chiesa, quando il principe Guaimario III di Salerno e suo figlio Guaimario IV con un diploma donarono alla nuova comunità la zona boschiva e le terre coltivate tutte intorno alla grotta Arsicia tra il fiume Selano e i due rigagnoli suoi affluenti Sassovivo e Giungolo. Con lo stesso diploma fu conferito alla comunità monastica, tra gli altri privilegi, l'esenzione dalle imposte e la libera designazione degli abati da parte del predecessore o, per elezione, dalla comunità stessa. (Fonte Wikipedia)